venerdì 21 giugno 2013

Pignoramenti selvaggi : stop del Governo ad Equitalia

Nel D.L. del "Fare"  novità importanti in tema di esecuzioni forzate

* A cura dell'Avv. Armando Rossi, membro del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli


Nei giorni scorsi, il Governo ha varato il decreto del fare, in cui sarebbero contenute 80 misure per il rilancio dell'economia del Paese. 
Uno degli aspetti di maggiore rilevanza presi in considerazione nel testo è rappresentato da alcuni limiti posti alle procedure di riscossione utilizzate da Equitalia, il concessionario erariale. 
La principale novità trattata dal Governo riguarda quella che, inesattamente, viene definita l'impignorabilità della prima casa da parte di Equitalia.
Al riguardo, è opportuno intervenire con alcune precisazioni. Non si tratta, infatti, di una misura generalizzata di salvaguardia della prima casa, ma di una forma di protezione del contribuente che viene attuata solo in presenza di determinate condizioni.
Non è, infatti, possibile per il riscossore procedere al pignoramento immobiliare se:
1. l’immobile di proprietà del debitore è adibito a propria abitazione.
2. l’immobile non è di lusso o non è classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9 (ville e castelli)
3. il debito per cui si procede è di valore superiore ai 120 mila euro.
Il decreto prevede, altresì, un taglio significativo delle azioni che Equitalia potrà attuare nei confronti dei contribuenti morosi.
La possibilità di procedere ad esecuzione, infatti, si riduce in maniera significativa, se si considera che il contribuente potrà rateizzare i debiti tributari con una dilazione più lunga rispetto a quanto era precedentemente consentito.
Il numero di rate in cui è possibile suddividere il debito verso l'erario o altri enti impositori passa dalle attuali 72 a 120 rate.
Novità anche per la valutazione del mancato pagamento di alcune rate con conseguente perdita del beneficio del termine. Si potrà continuare a pagare a rate ben oltre il mancato pagamento di due rate consecutive, essendo fissato come nuovo limite il mancato pagamento di otto rate anche non consecutive.
Inoltre il limite di un quinto alla pignorabilità viene esteso anche alle aziende, affinché non vengano toccati i macchinari con i quali le aziende producono. In ogni caso, la vendita all'asta dei beni pignorati, che comunque restano nelle mani del debitore, non può avvenire prima di 300 giorni. L'obiettivo perseguito è quello di non compromettere i beni funzionali all'attività produttiva.
Infine, viene eliminato l'aggio, in precedenza pari a circa l'8%, concesso come premio per la riscossione ad Equitalia. Sono previsti solo i rimborsi dei costi fissi.
Si tratta di misure che possono effettivamente condorre ad un principio di recupero economico, fondato sulla possibilità di evitare che una forte esposizione debitoria fiscale possa definitivamente impedire una possibile ripresa. La sicurezza di non perdere la propria abitazione, nei limiti indicati, ed una sostenibile ripartizione del debito possono effettivamente condurre le persone a confidare in un futuro meno catastrofico di quello che le pressanti azioni di Equitalia, fino ad oggi, lasciavano intravedere.

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