martedì 31 dicembre 2019

RITO FORNERO: E' NULLA LA SENTENZA SE IL GIUDICE NON CAMBIA

LA CORTE D'APPELLO DI MILANO HA STATUITO CHE IL GIUDICE DELLA FASE SOMMARIA NON PUO' COINCIDERE CON IL MAGISTRATO CHE DECIDE L'OPPOSIZIONE

Tribunale di Nola - La sezione lavoro di questa sede giudiziaria
napoletana pone in essere una prassi in conflitto con il principio riconosciuto
dalla Corte d'Appello di Milano
OCCORRE PERO' AVANZARE ISTANZA DI RICUSAZIONE

dell'Avvocato Ciro Renino



La Corte d'Appello di Milano Sezione Lavoro , con la sentenza numero 1577 del 2013 ha riconosciuto l nullità della sentenza emessa nell'ambito di un " rito Fornero" se il Giudice della fase sommaria coincide con il Magistrato designato per il giudizio di opposizione.

La parte che vi ha interesse avrà però l'onere di proporre , in primo grado di giudizio istanza di ricusazione  poichè secondo i Giudici meneghini "   costituisce principio consolidato l'affermazione secondo cui la violazione da parte del giudice dell'obbligo di astensione può essere fatta valere dalla parte-unicamente con l'istanza di ricusazione, nei modi e termini di cui all'art. 52 c.p.c. e non, tranne che per l'ipotesi di interesse diretto del giudice nella causa non ricorrente nella fattispecie in esame.-, come motivo di nullità della sentenza (Cass. n. 26976/11, Cass. 19 novembre 2009, n. 23930 e Cass. 27 maggio 2009, n. 12263)".


Secondo la Corte d'Appello milanese si ha in questo caso una violazione del principio di alterità del Giudice che finisce in realtà per giudicare il proprio stesso operato . 


La sentenza in questione meriterebbe di trovare applicazione nella prassi giudiziaria di molti Fori della Campania ( Nola e Torre Annunziata , ad esempio ) in cui effettivamente la fase di opposizione appare realmente svuotata di significato, avendo il Giudice già chiaramente espresso il proprio pensiero nella fase a sommaria cognizione .

lunedì 2 settembre 2019

Space Law


"Space law can be described as the body of law governing space-related activities. Space law, much like general international law, comprises a variety of international agreements, treaties, conventions, and United Nations General Assembly resolutions as well as rules and regulations of international organizations. 



The term "space law" is most often associated with the rules, principles and standards of international law appearing in the five international treaties and five sets of principles governing outer space which have been developed under the auspices of the United Nations. In addition to these international instruments, many states have national legislation governing space-related activities. Space law addresses a variety of matters, such as, for example, the preservation of the space and Earth environment, liability for damages caused by space objects, the settlement of disputes, the rescue of astronauts, the sharing of information about potential dangers in outer space, the use of space-related technologies, and international cooperation. A number of fundamental principles guide the conduct of space activities, including the notion of space as the province of all humankind, the freedom of exploration and use of outer space by all states without discrimination, and the principle of non-appropriation of outer space.
The Office provides information and advice, upon request, to governments, non-governmental organizations and the general public on space law in order to promote understanding, acceptance and implementation of the international space law agreements concluded under United Nations auspices." .
( By United Nations- Office for Outer space Affairs )

lunedì 26 agosto 2019

Renino & Partners Avvocati: Spiare la chat del partner è sempre reato : anche ...

Renino & Partners Avvocati: Spiare la chat del partner è sempre reato : anche ...: Lui scopre il tradimento della moglie spiandone la chat su internet: la Corte di Cassazione annulla la sentenza che lo aveva assolto  ...

Spiare la chat del partner è sempre reato : anche in caso di tradimento

Lui scopre il tradimento della moglie spiandone la chat su internet: la Corte di Cassazione annulla la sentenza che lo aveva assolto 

Con la sentenza 34141/2019 la Quinta Sezione Penale della Suprema Corte ha cassato la decisione della Corte d'Appello di Milano in cui l'uomo era stato riconosciuto innocente

dell'Avvocato Ciro Renino



Per scoprire il tradimento della moglie il signor SG aveva profittato del computer lasciato accesso ed aveva così avuto accesso al profilo Skype della partner . Poi , aveva continuato a navigare , accedendo alla chat della moglie . Forse già covava sospetti o forse no : fatto sta che nelle comunicazioni informatiche della partner l'uomo crede di scoprire le prove certe dell'infedeltà, confermate anche dalla presenza di foto intime e compromettenti . 

Quindi di queste prove il signor SG fa una stampa e deposita il tutto dinanzi al Tribunale nella causa di separazione personale. 

La moglie tuttavia non rimane inerte . 

La signora ER denuncia il marito per aver violato la segretezza della sua corrispondenza ed averla comunicata a terzi . 

Sia il Tribunale di Monza che la Corte d'Appello di Milano non danno seguito alle doglianze della moglie ed assolvono l'uomo, ritenendo l'uomo innocente. 

La Corte di Cassazione , nella sentenza ut supra indicata , ha però rovesciato i due precedenti verdetti, cassando la sentenza assolutoria ultima pronunciata e rinviando dinanzi alla Corte d'Appello meneghina. 

Secondo gli Ermellini , se anche il marito avesse davvero avuto accesso al profilo skype della moglie per mero caso , quanto rileva è l'illecito mantenimento dell'accesso nel sistema informatico .

Neanche costituirebbe momento giustificativo per il marito la circostanza , pure addotta dalla Difesa, circa la volontaria consegna della password di accesso che sarebbe stata realizzata dalla donna a favore del partner. 
Così motivano i Supremi Giudici.

" L'ulteriore affermazione della sentenza di primo grado ripresa nella sentenza di appello secondo cui non può escludersi che la persona offesa avesse "registrato" la password per non doverla riscrivere in occasione di ogni accesso non esclude che il sistema informatico in questione fosse munito di misura di sicurezza a protezione dello ius excludendi. A ciò può aggiungersi il riferimento a fortiori al principio di diritto affermato da questa Corte secondo cui, in tema di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, non rileva la circostanza che le chiavi di accesso al sistema informatico protetto siano state comunicate all'autore del reato, in epoca antecedente rispetto all'accesso abusivo, dallo stesso titolare delle credenziali, qualora la condotta incriminata abbia portato ad un risultato certamente in contrasto con la volontà della persona offesa ed esorbitante l'eventuale ambito autorizzatorio (Sez. 5, n. 2905 del 02/10/2018 - dep. 2019, Rv. 274596)".

A parere della Quinta Sezione Penale, l'uso in giudizio civile del materiale in questione,  non comporta immediatamente l'esimente di diffusione per giusta causa , prevista dall'articolo 616 , secondo comma cp. 
Secondo la Corte di Cassazione infatti :" Nei termini indicati, la nozione di "giusta causa" ex art. 616 c.p., comma 2, viene delineata dal giudice di appello in termini del tutto astrattizzanti in quanto correlati esclusivamente allo scopo perseguito (l'utilizzazione nel giudizio civile di separazione tra i coniugi) e, simmetricamente, privi di qualsiasi valutazione in ordine al "mezzo" attraverso il quale la corrispondenza telematica era stata conosciuta: sotto questo profilo, il vizio rilevato in relazione al capo concernente l'accesso abusivo al sistema informatico si riflette anche sulla valutazione in merito alla "giusta causa", sicchè anche per questa parte la sentenza impugnata deve essere annullata".

I Giudici di Legittimità hanno quindi rinviato la decisione nel merito alla Corte d'Appello di Milano che nel giudicare l'imputato dovrà attenersi ai principi indicati dalla Corte Suprema di Cassazione. 


mercoledì 24 luglio 2019

DIRITTO SPORTIVO. STRETTA DI VITE CONTRO GLI ATLETI RETICENTI

LO SCHERMIDORE CHE NON COLLABORA CON LA GIUSTIZIA SPORTIVA VA SQUALIFICATO
dell'Avvocato Ciro Renino



Allenamento in una sala d'armi napoletana


Il Coni ha recentemente ratificato la decisione della Federazione Italiana Scherma di modificare l'articolo 12 del Regolamento di Giustizia della FIS , sanzionando in maniera espressa la condotta degli atleti che decidono di non collaborare nelle inchieste promosse dalla Procura Federale .
A far data dal 16 luglio infatti , lo schermidore che rifiuti di presentarsi all'interrogatorio di tale organo rischia di essere sanzionato con una squalifica non inferiore a trenta giorni.
Alla stessa pena soggiace il tesserato che non produce gli atti ed i documenti in suo possesso o che faccia dichiarazioni mendaci dinanzi allo stesso Procuratore Federale.



domenica 21 luglio 2019

ATTENZIONE AGLI SMS ! SECONDO LA CASSAZIONE FANNO PIENA PROVA

LA SUPREMA CORTE NON HA DUBBI : GLI SMS POSSONO ESSERE USATI CONTRO CHI LI TRASMETTE.

dell'Avvocato Ciro Renino






Nella sentenza  numero 19155 del 2019 , depositata lo scorso 13 giugno , la Corte di Cassazione si è pronunciata nel senso di riconoscere il valore di piena prova al contenuto degli sma , ritenendoli sostanzialmente equivalenti alle scritture private.

Quindi chi realizza dichiarazioni confessorie negli sms vedrà le proprie dichiarazioni usate contro se stesso e tanto potrà comportare la sua soccombenza anche in processi delicati ed importanti.


Nel caso in questione un padre si era rifiutato di contribuire al pagamento alle spese dell'asilo scelto dalla madre , circa 2700 euro, sostenendo in giudizio di aver mai aderito alla scelta di questa spesa straordinaria .
La madre ha quindi prodotto in giudizio gli sms in cui invece la sua controparte aveva manifestato di aderire alla decisione .
Tali sms non erano stati adeguatamente contestati e la madre alla fine ha visto riconoscere il suo diritto .

La vicenda si è articolata in tempi processuali tutto sommato brevi , i tre gradi di giudizio, Giudice di pace , Tribunale di Modena e Cassazione , sono stati percorsi in circa tre anni .



mercoledì 3 luglio 2019

Il Gip non convalida l'arresto .....










                                                                                                                                                                                          

lunedì 1 luglio 2019

giovedì 13 giugno 2019

Facebook. Utente inserisce un locale nell'elenco dei peggiori ristoranti e ne dileggia i prezzi esosi. :" Non è diffamazione"

La Cassazione penale ritiene che dall'utente di Facebook non ci si può attendere  lo stesso rigore informativo del giornalista  e lo assolve



"A carico di un soggetto che pubblica un “post” su un social network (nella fattispecie Facebook) non si possono porre oneri informativi analoghi a quelli gravanti su di un giornalista professionista, tenuto conto della profonda differenza fra le due figure per ruolo, funzione, formazione, capacità espressive, spazio divulgativo e relativo contesto".
Con questa massima la Suprema Corte di Cassazione , sezione quinta penale,  con la sentenza 3146/2018 ha assolto un utente che aveva inserito un ristorante nell'elenco dei peggiori locali della zona , inserendo un volantino satirico sull'esosità dei prezzi stessi. 

L'utente riferiva, con riguardo a quel locale che era gestito da "persone che maldestramente vorrebbero tentare di metterla in quel posto agli abitanti di (OMISSIS), scambiando persone cortesi per persone fesse" , inoltre gettava ombre sul rispetto della pesatura dichiarando  che: "neanche il peso dichiarato ci ha molto convinto".

martedì 11 giugno 2019

Paga solo una parte dell'assegno di mantenimento : condannato

SOLO LA SUSSISTENZA DI UN OBIETTIVO OSTACOLO ALL'ADEMPIMENTO AVREBBE SALVATO L'IMPUTATO




Dell'Avvocato Ciro Renino

Rigorosa applicazione del Tribunale Penale di Nola,  in tema di inadempimento dell'obbligo di corrispondere l'assegno di mantenimento .
Con la sentenza 22/05/2018, n. 1340 è stato infatti precisato che :" Integra il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare anche l’inadempimento parziale dell’obbligo di
versare l’assegno di mantenimento. In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare il reato risulta integrato anche da un inadempimento parziale dell’obbligo di versare
l’assegno per il mantenimento salva la prova dell’incapacità di far fronte
all’impegno. (Nel caso di specie, era stato dimostrato che l’imputato era
entrato in possesso di una cospicua somma di denaro).

sabato 1 giugno 2019

2 GIUGNO 2019


65 ANNI DI REPUBBLICA


IL 2 GIUGNO DEL 1946 GLI ITALIANI SCELSERO DI ARCHIVIARE LA MONARCHIA 


COSTITUZIONE Articolo 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul 
lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita 
nelle forme e nei limiti della Costituzione.

martedì 28 maggio 2019

Lancia un asta di legno di 60 centimetri verso il collega. " Non può essere licenziato"


" NON VI ERA LA VOLONTA' DI FAR MALE" : 

LA CASSAZIONE SALVA IL DIPENDENTE




dell' Avvocato Ciro Renino 

Sentenza pro-labour della Suprema Corte , sezione Lavoro , che ha salvato dal licenziamento un lavoratore che era stato appunto oggetto di un provvedimento espulsivo adottato di una società di Siena , la Metalzinco spa. 
IL FATTO


Il signor Ma. Ma., il 30/10/2014, era stato licenziato per aver " scagliato un pezzo di legno lungo circa 60 cm, largo 6 e spesso 4, senza colpirlo, in direzione del collega Ve. addetto a operazioni che per la loro elevata rumorosità. 
In precedenza lo stesso Ma. Ma, si era lamentato con il collega per l'eccessivo rumore e si era lasciato andare ad espressioni offensive nei suoi confronti. 
IL GIUDIZIO  

Il merito si era già deciso a favore del lavoratore ed infatti la Corte d'Appello di Firenze, riteneva "insussistente il fatto oggetto di contestazione disciplinare, identificato in un tentativo di lesioni volontarie, posto che, pur essendo pacifico il lancio del pezzo di legno in direzione della postazione di lavoro del collega ad oltre 10 metri di distanza, non poteva, tuttavia, considerarsi provato né che l'azione fosse oggettivamente idonea a colpire con intensità apprezzabile la persona del Ve., né che essa esprimesse un intento lesivo ai suoi danni, anziché un mero gesto dimostrativo di protesta".  

LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE


Il datore di lavoro ricorreva dunque in Cassazione , sostenendo tra l'altro che la condotta del dipendente costituiva fatto comunque illecito , che " ben può essere connessa ad un fatto di natura colposa e a qualsiasi condotta contraria alla vita e all'organizzazione aziendale" .

La Corte Suprema ha invece " salvato" il dipendente sostenendo tra l'altro che la circostanza non si poneva come antigiuridica, ribadendo che in effetti l'azione del lavoratore , non costituiva una minaccia all'incolumità del collega . 
Sarebbe stata adeguata una sanzione disciplinare , ma certo non il licenziamento. 

La Corte ha quindi rigettato il ricorso,  condannato la ricorrente al pagamento delle spese del giudizio, liquidate in Euro 200,00 per esborsi e in Euro 5.000,00 per compensi professionali.

Il lavoratore è stato reintegrato . 

domenica 26 maggio 2019

ELEZIONE EUROPEE 2019


“Le elezioni del 2019 hanno un’importanza speciale: siete voi, cittadini europei, a scegliere quale direzione prenderà l’Ue. Differenze di vedute, ma siamo d’accordo su integrazione e unità europea”. Appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Hanno firmato anche i Capi di Stato di: Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.

giovedì 7 febbraio 2019

Garante Privacy scatenato : sanzione di 600 mila euro a Wind Tre Spa

La nota società di telecomunicazione colpita ed affondata per aver violato la normativa in tema di privacy 

SI APRONO INTERESSANTI SCENARI RISARCITORI PER GLI UTENTI CHE HANNO SUBITO TELEMARKETING ILLECITO DA WIND TRE



 



Wind Tre spa ha violato pesantemente la privacy degli utenti per autopromuoversi ed il Garante per la privacy ha applicato una sanzione esemplare alla nota società di telefonia. 

L'iniziativa dell'Autority è partita dopo aver ricevuto numerose segnalazioni di utenti , bersagliati dal telemarketing di Wind Tre .

La sanzione è giustificata da due ordini di violazioni.

"La prima - si legge nel comunicato del Garante - ha riguardato la mancata verifica delle liste di chi non desiderava essere contattato a scopi pubblicitari (“black list”), detenute dalla società, nelle quali erano presenti i segnalanti.
La seconda è dipesa da una sistematica e prolungata comunicazione illecita di dati della clientela a terzi, cioè appunto ai partner commerciali. La società infatti aveva erroneamente qualificato la maggior parte dei punti vendita come titolari autonomi, anziché come responsabili del trattamento, incorrendo così in una  illecita comunicazione".


E possibile quindi per gli utenti che hanno subito tale illecito trattamento dei dati proporre vertenza per il risarcimento dei danni subiti a seguito di tali illecite iniziative di Wind Tre Spa. 

martedì 29 gennaio 2019

L'Ambasciata del Canada riconosce la qualità dello studio legale che ha sede a Portici

RENINO & PARTNERS AVVOCATI INSERITO NELL'ELENCO DEGLI STUDI LEGALI CONSIGLIATI DALL'AMBASCIATA CANADESE 




L'Ambasciata Canadese d'Italia ha ufficialmente inserito lo studio  porticese Renino & Partners Avvocati nella lista dei "qualified contacts"  italiani .
Si tratta di un elenco ristretto di avvocati e studi legali che vengono proposti alle imprese ed ai cittadini canadesi per la soluzione di questioni legali che dovessero sorgere in Italia.
E' un importante riconoscimento per lo studio fondato nel 2000 dall'Avvocato Ciro Renino : solo altri 5 studi napoletani hanno potuto contare su questo privilegio fino ad oggi.