domenica 19 febbraio 2017

Lavoratore non reintegrato ? Il datore di lavoro rischia di dover risarcire l'eventuale danno

Cosa succede se il lavoratore ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro ed il datore di lavoro non adempie ?
Certamente al lavoratore sarà dovuto il pagamento della retribuzione .
Per cui anche se non inserito nell'organizzazione lavorativa , il dipendente potrà vantare diritto allo stipendio .
Ma indiscutibilmente , la mancata reintegra può comportare danni sia di natura patrimoniale , ad esempio alla carriera , sia non patrimoniale, ad esempio sul piano psicologico, essendo il lavoratore costretto ad una forzata, non meritata, inattività.

La Suprema Corte, investita della questione, richiama un suo precedente orientamento secondo cui nel regime di tutela reale L. n. 300 del 1970, ex art. 18, avverso i licenziamento illegittimi, la predeterminazione legale del danno in favore del lavoratore (con riferimento alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento a quello della reintegrazione) non esclude che il lavoratore possa chiedere il risarcimento del danno ulteriore (nel caso, alla professionalità) che gli sia derivato dal ritardo della reintegra e che il Giudice, in presenza della relativa prova - il cui onere incombe sul lavoratore ma che, in presenza di precise allegazioni, può essere soddisfatto mediante ricorso alla prova presuntiva - possa liquidarlo equitativamente (Cass. n. 15915/2009; Cass. n. 26561/2007; Cass. n. 10116/2002; Cass. n. 10203/2002).

Ne deriva che , pur necessitando di specifica prova, il lavoratore può richiedere il risarcimento del maggior danno arrecatogli.

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